Esporre un bambino di 3 anni all’inglese è sicuramente utile. Molti bambini di 3 anni cominciano già a fare corsi di inglese.
Molti bambini a 3 anni cominciano a parlare compiutamente la lingua madre. Può capitare che alcuni bambini rifiutino l’inserimento dell’inglese.
Il sostegno dei genitori è fondamentale in questa fase.
Del resto, la duttilità del cervello di un bambino di 3 anni e le sue nuove capacità sono grandissimi alleati del corso di inglese.
A tre anni, più che una lezione di inglese, si possono fare tantissime cose divertenti “in ” inglese: colorare e disegnare, contare, ballare e cantare, fare lavoretti manuali, piccoli giochi di ruolo.
E’ un’età interessantissima perché ogni giorno, complice la scuola, il bambino impara cose nuove e sperimenta le sue capacità.
Nei nostri corsi cerchiamo di seguire sempre questa evoluzione di ogni singolo bimbo, per gratificarlo e interessarlo da tutti i punti di vista ed utilizzare la soddisfazione che lui ne prova per insegnare l’inglese.
Secondo noi, infatti, l’inglese non è il fine della lezione bensì un mezzo (insieme alla manualità, il ritmo, la musica…) di comunicazione con il bambino. Il punto dei nostri incontri non è fare ripetere delle parole al bambino, ma fare dei giochi interessanti con lui. La lingua straniera è solo una componente dei giochi, ed il piacere del giocare farà sì che le nuove parole vengano memorizzata dal bimbo senza fatica.
Noi ci riconosciamo il Natural Approach di Krashen, ovvero siamo attenti a questi aspetti:
- Input comprensibile:l’insegnante, pur parlando solo ed esclusivamente in inglese, deve rendere l’input comprensibile al bambino. Solo l’input comprensibile viene registrato dal bambino, che invece non apprende input che non gli sono comprensibili. Quindi il docente non affastella parole, ma ne usa poche, chiaramente pronunciate, sottolineate da gesti e dentro il contesto. Il bambino imparerà le parole che comprende e che gli interessano.
- BI-modalità: l’input passa dalla modalità “destra” (visiva, intuitiva, associativa) a quella sinistra (sequenziale, logica, linguistica). Il che concretamente significa che l’input è mostrato informalmente nel gioco e poi formalizzato (ad esempio, a questa età, prima si mostra il nuovo vocabolario usando carte in libera associazione e poi si creano categorie etc)
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Quali sono gli strumenti utili per insegnare l’inglese ad un bambino di 3 anni?
Concretamente, che cosa si può fare per insegnare l’inglese ad un bimbo cosi piccolo?
- Musica: i bambini piccoli rispondono con grande piacere al canto e alla musica. Usiamo sempre canzoni , ritmi, rime e chants con i bambini piccoli per insegnare loro l’inglese
- Mimo, gesto e movimento: per insegnare inglese i piccoli non hanno comprensione “verbale” della vita neppure in lingua madre! Associare il gesto alla parola, il mimo, l’espressione del corpo è davvero importante! La loro comprensione è a 360 gradi, essere statici e inespressivi con un bimbo piccolo è come parlare ad una voce cosi bassa che non ti può sentire. Siate coinvolgenti e chiari. Non è necessario “agitarsi”, anzi questo potrebbe portarli a percepire confusione e sconcentrarsi. Pensate invece a gesti-parlanti, che li aiutino a decifrare ciò che dite. Gesti sempre uguali, associati alle parole saranno una sorta di importante vademecum per i bambini, una guida da seguire. Inventate gesti , teneteli stabili e praticateli con i bambini in ogni singola lezione!
- Percorsi motori: organizzate esperienze multisensoriali, percettive e motorie per integrare l’insegnamento dell’inglese con l’educazione al movimento e alla motricità
- Motricità fine: i bambini di 3 anni necessitano di perfezionare gli schemi di motricità fine e quindi può essere utile introdurre nella loro” dieta educativa” semplici lavoretti che prevedano coloritura, incollare, infilare…perché non farlo in inglese?
- Flashcards: usate le flashcards per insegnare, consolidare e praticare il nuovo vocabolario.
- TPR: la Total Physical Response è la metodica che deve essere trasversale a tutti gli insegnamenti per bambini di 3 anni:mostrare, esemplificare con il gesto, usare i realia, accettare risposte solo gestuali, fare giochi motori….
Mia figlia di 9 anni ha frequentato con interesse e con piacere il campus.
Le giovani e preparate insegnanti madrelingua hanno saputo creare un clima accogliente per tutti i bambini nell’ambito di un progetto educativo stimolante e vario (giochi guidati, ideazione di un ristorante, realizzazione di semplici spuntini poi mangiati dagli stessi bambini ecc…). Tutto in inglese, condotto in modo giocoso e rilassante, senza momenti di noia.
Sia al campus sia nelle lezioni, che pure abbiamo sperimentato con soddisfazione, abbiamo trovato serietà, professionalità e metodo a misura di bambino. Molto apprezzabile anche la disponibilità e gentilezza sempre dimostrata.
Francesca Tonino
Quali sono gli argomenti adatti all’insegnamento dell’inglese ai bambini di 3 anni?
Gli insegnamenti adatti ai bambini di 3 anni sono:
- colori: creare esperienze cognitive, multisensoriali e tattili per insegnare i colori: suggeriamo di usare i colori nei percorsi motori, di usare flascards per insegnare i nomi dei colori, di proporre coloritura a dita e lavoretti che prevedano di mischiare tra loro i colori.
- Famiglia: insegnare i nomi dei membri della famiglia è importante e piacevole, certamente con un bimbo di 3 anni insegneremo solo MOM, DAD,BROTHER/SISTER (si può anche dire BRO/SIS)
- Parti del corpo: si possono insegnare le parti piu’ importanti: occhi, bocca, mani, gambe, piedi….
- Actions: si possono insegnare le azioni principali: run, walk, jump…
- Oggetti comuni: si possono usare i nomi degli oggetti che usiamo ogni giorno: matita, colori, colla….
- Cibo: si possono insegnare i più’ semplici nomi: latte, pane, frutta…
- Routines: suggeriamo di introdurre l’inglese nelle routines famigliari: sveglia, pappa, scuola, nanna…
- Animali: i bambini amano i piccoli animali! Consigliamo di insegnare i pets, che magari alcuni di loro hanno a casa (cane, gatto, pesce…)
Giochi in inglese per bambini di 3 anni
Che giochi si possono fare per bambini di 3 anni?
Noi suggeriamo di adattare i piu’ semplici giochi che già conoscono e fanno in italiano, ad esempio:
- gioco delle scatoline: il gioco delle scatoline è un gioco di imitazione che va benissimo per insegnare gli animali
- sacco pieno sacco vuoto: cambiando i comandi con i colori (green light/red light) si può giocare a sacco pieno sacco vuoto
- simon says: si può giocare simone says con le parti del corpo tipo (touch your nose/touch your leg)
- un due tre stella: può essere usato per imparare one.-two-three
- gioco delle sedie: perché non usare il gioco delle sedie per fare sentire le canzoncine che conoscono?
- le statuine : il gioco delle belle statuine è molto interessante per ripassare le routine (tipo tutti fanno finta di dormire o di mangiare)
Suggerimenti concreti per insegnare inglese ai bambini di 3 anni
Ecco i consigli generali che diamo ai docenti di inglese:
- Poche parole target: non affollate la testa dei bambini di 3 anni con troppe parole!! Due-Cinque parole target per ogni topic sono sufficienti
- Ripetete, ripetete, ripetete: le parole devono essere sentite molte volte
- Cantate: il canto è davvero gradito ai piccoli. Cantate spesso le stesse canzoni, inserite canzoncine nei momenti routinari e fatelo sempre regolarmente
- Stimolate, ma non interrogate: ogni bambino ha i suoi tempi !! E’ importante fare in modo che interagisca e quindi stimolarlo a ripetere, ma non interrogate mai i bambini. Rispettate il periodo silente
- Siate affettivamente presenti, sorridete, rassicurate i bambini
Formazione per insegnare inglese ai bambini di 3 anni
Noi abbiamo creato un corso specifico per insegnare inglese ai bambini piccoli, che copre i punti salienti:
- organizzazione dello spazio
- topics rilevanti
- metodologia
- suggerimenti di attività e giochi
Vuoi imparare ad insegnare inglese ai bambini di 3 anni?
Si può insegnare inglese online ai bambini di 3 anni?
E’ una domanda che, di questi tempi, non si può non porsi. Moltissimi genitori sono realmente motivati all’insegnamento dell’inglese precoce, e quindi hanno iscritto i bambini a playgroup o corsi di inglese.
Ma, con la pandemia, la frequenza di questi gruppi è stata spezzata ed interrotta. Esiste un modo per continuare a stimolare i bambini anche a distanza?
Noi crediamo di si, anche se è ovvio che la fruizione dei contenuti deve essere mediata dal genitore, sia per la gestione del device sia per l’indispensabile aspetto relazionale, che è il vero motore dell’apprendimento linguistico e che non può a questa età essere sostituito da un’app. Ecco alcune cose che si possono fare, se state conducendo un playgroup con bambini piccoli e siete costretti a proseguire a distanza:
- Organizzatevi con i genitori, per creare delle sessioni genitore-bambino. Spiegate l’importanza di essere continuativi e quindi di non interrompere, e trovate dei tempi e dei modi per garantirvi almeno un appuntamento alla settimana con la “diade”
- Durante la lezione, rispettate le insicurezze e i bisogni dei genitori. Non sono insegnanti, alcuni non si sentono a proprio agio nel parlare inglese. Proponete attività comuni di fruizione di materiali in inglese: canzoni da ritmare e mimare, canzoni con cui accompagnare la routine giornaliera, piccoli cartoni animati (durata di 3-7 minuti) da guardare assieme, ricette da fare assieme a casa connesse ad una limitatissima “word bank”. Evitate di chiedere ai genitori compiti impegnativi, come leggere una intera storia (se volete proporre una storia, fornite voi l’audio da ascoltare assieme) o fare drill di vocabolario. Rispettate la naturalezza del ruolo genitoriale.
- Durante la sessione incoraggiate l’interazione tra le varie diadi connesse con voi. Mantenete la dimensione sociale e di gruppo, usate gli incontri proprio per dare continuità all’aspetto relazionale, che cosi sarà più facilmente recuperato dopo.
- Se possibile, offrite uno spazio anche ai soli genitori, incoraggiandoli a condividere le loro esperienze e lasciate loro la possibilità di essere creativi e condividere le iniziative che hanno funzionato.
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