Compito di realtà in inglese
Contrariamente ai nostri articoli molto pratici inerenti la programmazione, tramite giochi ed attività, di insegnamento dell’inglese, in questo articolo ci soffermiamo sulla teoria.
Perchè? perché la scuola sta cambiando, ed è difficile non perdere la bussola in questi continue riforme che hanno modificato il sistema scolastico.
Tuttavia, al netto del disorientamento prodotto dalle norme contraddittorie, riforma dopo riforma, ciò che a mio avviso costituisce una vera difficoltà è che gli insegnanti di oggi sono chiamati ad insegnare in un modo molto diverso da come hanno imparato.
Infatti, c’è una direzione tuttavia chiara: l’insegnamento si slega progressivamente dal nozionismo e dall’impostazione tradizionale che abbiamo conosciuto noi sui banchi di scuola, e si avvia verso un modo affatto diverso di essere inteso: nel quale il centro di tutto non è l’informazione trasmessa dal docente al discente, ma l’uso autonomo, originale e consapevole che questi riesce a farne. In questo articolo ci sono delle frasi illuminanti al riguardo.
Cosa sono infatti le competenze se non la capacità di utilizzare ciò che si è imparato? Di attivare le proprie risorse (nozioni acquisite, ma anche risorse endogene) per svolgere un compito, risolvere un problema, portare aspetti contrastanti ad una sintesi?
Le competenze non possono prescindere dalle conoscenze (quindi dagli obiettivi disciplinari), ma a mio avviso non vengono dopo di questi, bensì intrinsecamente.
Anche in prima elementare o alla scuola di infanzia si deve e si può fare una didattica per competenze. Non è infatti la quantità di nozioni che il bimbo possiede a fare la differenza, ma l’implementazione di strategie…dapprima inconsapevoli, poi via via selezionate ed affinate.
Ciò che soprattutto è a mio avviso produttivo per sviluppare nei bambini la capacità di osservarsi mentre fanno, e quindi attivasi sulle strategie, è il compito di realtà.
Il compito di realtà, perfetta “resa” del CLIL, altro non è che un modo per mettere i bambini davanti alla consapevolezza: riesco o no a fare questa cosa pratica (non è la mera applicazione di una regola studiata, ma una cosa originale, motivante, sfidante…il bambino attiva le sue risorse più volentieri)? se non ci riesco, di cosa ho bisogno?
Le competenze trasversali
Le macro-competenze nella scuola sono:
- SAPER ASCOLTARE concentrarsi trattenere ricordare collegare
- SAPER COMUNICARE relazionarsi confrontarsi con l’altro elaborare testi
- SAPER FORMULARE IPOTESI saper osservare percepire per delimitare il campo d’indagine scegliere i dati pertinenti a risolvere il problema
- SAPER LEGGERE analizzare inferire decodificare interpretare
- SAPER SCRIVERE interiorizzare inventare strutturare controllare esprimere
- SAPER GENERALIZZARE sintetizzare astrarre
- SAPER STRUTTURARE mettere in relazione e in rete confrontare strutturare un modello aderente ai dati selezionati rappresentare nello spazio e nel tempo elaborare prodotti
Insegno inglese alla scuola primaria da molti anni e devo dire che Open Minds raccoglie e divulga le migliori strategie, materiali e nuove idee per l’insegnamento della lingua inglese. In tanti anni non avevo mai trovato un sito così completo e ricco nelle proposte che sviluppano in modo approfondito e piacevole le quattro abilità tenendo conto dei diversi stili di apprendimento dei ragazzi. Lo consiglio vivamente! Complimenti!
Carla Schiavino
Compiti autentici in inglese
Alcune di queste competenze possono essere ottimamente esercitate in un CLIL alla primaria, anche se il livello linguistico è basso.
In questi video che abbiamo realizzato durante dei summer camps i bambini, messi di fronte a stimolanti compiti di realtà (“costruisci il tuo hotel/ristorante/scuola ideale), hanno :
- ascoltato ed imparato nomenclatura sugli arredi, parti della casa, materiali, ambienti…
- comunicato tra di loro per un buon lavoro di gruppo
- letto brevi passaggi ed istruzioni in inglese, per trarre informazioni
- strutturato un progetto concreto, in modo originale
La lingua non era la loro, ma avevano la motivazione per relazionarsi con il docente e superare la difficoltà.
Questo è a nostro avviso il più ben congegnato modo per insegnare l’inglese: perché è quello per cui l’inglese serve davvero! I bambini danesi sono i migliori al mondo per conoscenza della lingua, e a scuola fanno lo stesso numero di ore dei nostri ragazzi.
Quale è allora la differenza? I danesi usano la lingua inglese quotidianamente per fare cose reali: cercare info on-line, parlare con i colleghi, guardare la televisione, leggere…è questa frequenza quotidiana con il “compito autentico” che li rende in grado di apprendere efficacemente.
Per questo a nostro avviso il CLIL ed il compito di realtà sono in assoluto il migliore strumento per imparare ed insegnare l’inglese.
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